ROMA – Il governo italiano risponderà punto per punto alle osservazioni fatte dall’Unione Europea in merito alla condizione dei conti pubblici. L’accusa dei giorni scorsi non è andata giù al premier Renzi che ha deciso di replicare con durezza. Lunedì il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan sarà alla riunione dell’Eurogruppo, occasione per misurare i primi passi della strategia di rilancio. In quella sede saranno annunciati tagli fiscali, maggiori importi dal rientro dei capitali, sforbiciate sulla spesa pari a 5 miliardi e coperture transitorie in attesa dei tagli a regime. Mercoledì, il premier ha in agenda la presentazione del programma shock per la ripresa: piano casa con una diminuzione della cedolare secca al 10 per cento per gli affitti concordati, “jobs act” con il contratto unico a tutele progressive e misure di sussidio alla disoccupazione.
Il richiamo dell’Europa nei confronti dell’Italia è riferito soprattutto alla condizione dei conti pubblici. “L’Italia – sostengono in sede europea – ha fatto progressi verso il raggiungimento dell’obiettivo di medio termine dei conti pubblici, ma nonostante questo l’aggiustamento strutturale per il 2014 appare insufficiente, soprattutto alla luce della necessità di ridurre il debito ad un passo adeguato”. La dose viene rincarata quando la Commissione dell’Unione Europea afferma: “L’Italia ha squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono uno speciale monitoraggio da parte dell’Ue che farà rapporto all’Eurogruppo sulle riforme italiane e a giugno deciderà ulteriori passi, tra gli squilibri: debito alto, scarsa competitività, aggiustamento strutturale insufficiente”.