In occasione delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario delle “Quattro Giornate di Napoli” (27-30 settembre 1943-2023), il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nella giornata di ieri, ha visitato la città di Napoli e ha deposto una corna d’alloro al Monumento dello Scugnizzo in piazza della Repubblica.
Il Capo dello Stato è arrivato poco dopo Mezzogiorno in Piazza della Repubblica a Napoli, dove è stato accolto da da Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania; Isabella Rauti, Sottosegretario di Stato alla Difesa; Gaetano Manfredi, Sindaco di Napoli; Salvatore Vitiello, Comandante del Presidio Militare.
Nel primo pomeriggio ha partecipato al convegno organizzato dall’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, dal titolo “Le quattro giornate di Napoli ottant’anni dopo”, che si è tenuto nella splendida cornice della Basilica di San Giovanni Maggiore.
Dopo i saluti istituzionali del Rettore Roberto Tottoli, del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sono intervenuti i Professori Diego Lazzarich dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Gabriella Gribaudi dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Francesca Russo dell’Università Suor Orsola Benincasa.
La città partenopea, per ricordare l’importantissimo anniversario, ha organizzato oltre cinquanta iniziative distribuite su tutto il territorio cittadino.
Tra le tante, si segnala la mostra “Napoli Liberata”, organizzata dalle associazioni nazionali “Mutilati e Invalidi di Guerra” (ANMIG) e “Combattenti e Reduci” (ANCR), Federazioni di Napoli e Avellino, patrocinate dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli e dalla Città Metropolitana, e da oltre 20 associazioni. La mostra che ha sede nella celebre “Casa del Mutilato”, in via Diaz n. 58.

Mentre si aspettava la visita del Presidente, nella stessa “Casa del Mutilato” si è tenuta una lezione del prof. Goffredo Covino, Presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Federazione di Avellino, che ha parlato, alle scolaresche presenti, dell’importanza storica delle Quattro Giornate di Napoli, narrando le varie vicende storiche che hanno portato alla rivoluzione.

Covino si è soffermato principalmente sul ricordo dell’eccidio di Teverola (CE), dove vennero trucidati per rappresaglia dai tedeschi 14 carabinieri e 2 Civili. La colpa dei carabinieri fu quella di aver difeso il Palazzo dei Telefoni di Napoli. L’eccidio fu uno degli episodi che portarono all’insurrezione napoletana.
Particolarmente emozionate il ricordo degli scuzzigni morti durante il moto rivoluzionario: Gennaro Capuozzo, detto gennarino, morto a 11 anni e quello di Filipo Illuminato morto a 13 anni, entrambi medaglia d’oro al valori militare