ROMA – A conferma di quanto la trattativa sia lunga e complicata c’è il fatto che l’incontro tra Matteo Renzi e Angelino Alfano sia stato previsto a notte fonda.
Un incontro per provare a superare quegli ostacoli che ad ora impediscono l’appoggio del Nuovo Centrodestra al governo del segretario del Partito democratico. Alfano le ha definite “colonne d’Ercole”, oltre le quali la sua creatura proprio non riuscirebbe ad andare. L’impressione è che non si tratti di tattica politica, ma piuttosto di contenuti e di programma. “Noi vogliamo – ha poi detto Alfano ai suoi – rilanciare la coalizione di centrodestra. Non accetteremo un compromesso al ribasso: daremmo un’occasione enorme a Forza Italia per definirci ‘stampella del governo Renzi’, mentre noi abbiamo tutt’altre ambizioni”.
Dal canto suo, il presidente del Consiglio incaricato prova a logorare la resistenza del Ncd, con delle agenzie (che trovano fonte nella sede del Pd) che escludono puntualmente Lupi e la Lorenzin dall’organigramma dei ministri. Sul tavolo, oltre a lavoro e tasse, anche la legge elettorale, che Alfano non ha digerito e che spinge per modificare. Ma questo, per Renzi (che tuttavia resta ottimista), vorrebbe dire rompere con Forza Italia, dopo l’idillio che ha partorito l’Italicum.