Negli ultimi tre mesi, oltre 500 medici e infermieri italiani hanno annunciato la loro intenzione di lasciare l’Italia per trasferirsi nei Paesi del Golfo. La ragione principale? Lo stipendio.
Non solo i calciatori, ma anche il personale sanitario ha iniziato un massiccio esodo verso il Medio Oriente, in particolare in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi Uniti, a causa delle irresistibili offerte economiche. Questo fenomeno sta causando non solo una crisi nel sistema sanitario italiano ma anche una grave perdita di risorse umane altamente qualificate. Ne abbiamo parlato con Daniele Pescara, leader nel settore del trasferimento di italiani e non solo, oltreché dei loro patrimoni, a Dubai, perla economica del Golfo.
“Negli ultimi tre mesi, oltre 500 medici e infermieri italiani hanno annunciato la loro intenzione di lasciare l’Italia per trasferirsi nei Paesi del Golfo. La ragione principale? Lo stipendio – afferma Daniele Pescara, leader nel settore del trasferimento di italiani e non solo, oltreché dei loro patrimoni, a Dubai, perla economica del Golfo –. Mentre in Italia gli infermieri guadagnano in media tra 1.400 e 1.500 euro al mese, negli Emirati Arabi Uniti possono percepire uno stipendio base mensile di 3.400 euro netti, che può salire fino a 6.000 euro”.
Gli incentivi includono alloggio gratuito, vantaggi extra, due viaggi aerei pagati per l’Italia ogni anno, e supporto finanziario per il trasferimento della famiglia.
“Anche per i medici, la situazione è altrettanto scandalosa. In Italia, secondo il contratto collettivo nazionale della sanità 2016-2018, un medico ospedaliero guadagna in media circa 74.500 euro lordi all’anno (circa 3.500 euro al mese per 13 mensilità). Nel Golfo Persico, i medici possono percepire stipendi mensili che raggiungono i 20.000 euro o più”, continua Pescara.
Inoltre, le richieste di trasferimento verso il Medio Oriente sono esplose con un aumento del 40% negli ultimi 90 giorni, un segno evidente della crisi che affligge il sistema sanitario italiano. I Paesi del Golfo investono in media il 10% del loro Pil in servizi sanitari e industria sanitaria, con ospedali e cliniche private all’avanguardia. In Arabia Saudita, ad esempio, il 90% del personale sanitario è composto da stranieri altamente qualificati. “Questo sta creando un Paese sempre più preparato e pronto a dare il meglio per il benessere della comunità: ecco perché il numero di persone che decidono di trasferirsi negli UAE e si rivolgono alla mia società, la Daniele Pescara Consultancy, per i loro investimenti a Dubai”, rivela il Ceo.
L’imprenditore che da oltre un decennio vive e opera stabilmente da Dubai ricorda anche che: “D’altro canto, in Italia, i tagli alla sanità si sono susseguiti negli ultimi anni, creando una situazione disastrosa. Secondo il report della Fondazione Gimbe per il 2022, la spesa sanitaria in rapporto al Pil si è fermata al 6,8%, rendendo l’Italia il fanalino di coda tra i Paesi del G7 e ben al di sotto della media dell’area Ocse”.
Ecco, allora, che, mentre l’Italia perde i suoi talenti medici e infermieri in modo allarmante, il Medio Oriente continua a prosperare, offrendo opportunità allettanti che i professionisti della salute italiani non possono più permettersi di ignorare. Questo esodo sta mettendo a dura prova il sistema sanitario italiano, che sta vedendo sfuggire le sue risorse più preziose verso orizzonti più luminosi e remunerativi all’estero.