Ezio Bosso è morto all’età di 48 anni.
Il direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese aveva una malattia neurodegenerativa da anni ma nonostante ciò era riuscito a diventare uno dei nomi più noti del panorama musicale italiano.
Il compositore aveva trovato la popolarità quando nel 2016 fu invitato da Carlo Conti come ospite d’onore al Festival di Sanremo dove eseguì “Following a Bird”, composizione contenuta nell’album “The 12th Room”, che era uscito qualche mese prima senza enormi clamori, ma finì in classifica subito dopo l’esibizione, e da quel momento il suo nome e la sua arte sono diventate note al grande pubblico che ha continuato a seguirlo negli anni avvenire.
“Following a Bird” tradotto alla lettera “seguendo un uccellino” . “E’ proprio seguendo l’uccellino che volava che mi sono perso e ho ragionato sull’ importanza di perdersi per imparare a seguire ; noi diciamo perdere è brutto , nessuno perde ma a volte perdere i pregiudizi, le paure e il dolore ci avvicina e ci fa seguire “.
Le emozioni di quella serata e il suo messaggio dal palco dell’Ariston : “Ricordatevi: la musica, come la vita, si può fare solo in un modo. Insieme”.
Nonostante tutti questi mali Ezio non si era mai arreso ed ha continuato a combattere fino alla fine, insegnandoci ad affrontare la vita e le sue difficoltà sempre con il sorriso.
Grazie Maestro, buon viaggio …