La politica che si fa con le scarpe

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Non solo da indossare, sfoggiare, collezionare. Le scarpe sono, ormai, anche da lanciare. Rituale che ogni tanto riaffiora indisturbato come moderna forma di protesta contro il potere, arma perfetta sempre a portata di piede, il “lancio della scarpa” è considerato come uno dei massimi insulti fatti alla politica. Non importa se sneakers, décolleté, sandalo all’ultimo grido, dalla suola in gomma o in cuoio, in pelle o scamosciate, purchè arrivino direttamente al bersaglio, che, in realtà, non centrano mai. Infatti le manifestazioni di protesta non seguono la moda, si accontentano di ciò che al momento dispongono. E messe da parte le fatidiche uova marce, le arance e i pomodori, anche perché fin troppo visibili a una security sempre più invadente, scoprono la grande utilità delle scarpe contro una politica sempre più opportunista.

Allenati a schivare le domande più impertinenti e le insinuazioni più taglienti, nomi illustri del panorama politico internazionale hanno dimostrato altrettanta abilità nello schivare le scarpe di giornalisti e manifestanti. L’ultimo episodio quello di ieri. Protagonista l’ex Segretario di Stato Hilary Clinton durante una conferenza a Las Vegas sul riciclo dei solidi. Contro di lei un lancio fatto da una dissidente che la Clinton ha prontamente schivato. Ma di lanci la storia ne conta tanti. Da Bush nel 2008 a Mahmoud Ahmadinejad, presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, all’ex premier cinese, da Tony Blair nel 2010 al presidente del Sudan, insomma il lancio della scarpa ha fatto il giro del mondo. E le sue origini affondano nel lontano 1960 quando, durante la quindicesima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un Krusciov furioso toltosi la scarpa destra e sbattutala energicamente sul banco davanti a lui protestò contro le affermazioni dell’allora delegato delle Filippine che accusava l’Urss di imperialismo in Europa orientale. Diventata così un’indiscutibile icona del XX secolo, la protesta di Krusciov ha avuto il suo fortunato seguito nel lancio della scarpa.

Un atto che si può dire faccia curriculum per i grandi capi di Stato: “chi è senza peccato scagli la prima scarpa”.