LACEDONIA (AV) – “La consegna del prodotto editoriale, in Italia, è regolata da una normativa ben precisa che va rispettata. Da un punto di vista legale e formale noi non possiamo assecondare le richieste relative alla scelta di un prodotto”.
Testa Dora Srl, società che sin dagli anni ’80 si occupa della distribuzione di quotidiani e periodici in tutta la provincia di Avellino, spiega chiaramente la sua posizione in merito alla situazione venutasi a creare a Lacedonia, che domani, per il terzo giorno consecutivo, rimarrà a secco di informazione cartacea. A parlare è il signor Loffredo, titolare della ditta di Manocalzati. “A Lacedonia – afferma il signor Loffredo – l’edicolante ha inviato una comunicazione nella quale ci ha informato della sua volontà di non vendere più le testate. Ci ha chiesto di verificare la possibilità di consegnargli soltanto ciò che la sua clientela normalmente acquista. E’ una ipotesi che non è possibile praticare, anche se lo vorrebbero tutti i punti vendita. Non si può non perché lo decida la distribuzione, che quindi non ha respinto la richiesta del punto vendita, ma perché la distribuzione stessa deve attenersi a determinate regole che sono stabilite dal d.l. 170/01”.
Il signor Loffredo richiama più volte il decreto legge, firmato dall’allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi e che “detta principi per la disciplina, da parte delle regioni, delle modalità e condizioni di vendita della stampa quotidiana e periodica”. Non spetta al distributore decidere quali testate consegnare ad una edicola e quante copie di ciascuna testata. Il punto vendita di Lacedonia, situato nella centralissima Piazza Francesco De Sanctis (nella foto), lamenta eccessivo materiale, che resta puntualmente invenduto. “Ma non siamo noi a stabilire questi parametri – ribatte il signor Loffredo –: le edicole devono attenersi a quello che prevede il d.l. 170 del 2001 in merito alla distribuzione delle testate. Non lo decidiamo certo noi, che autonomamente non possiamo prendere alcuna decisione in merito”.
Sic stantibus rebus, quello venutosi a creare è un vero e proprio cortocircuito. Per farla breve, il punto vendita, in sostanza, non può ricevere e smaltire tutti i prodotti che il distributore è tenuto a consegnargli. L’unico risultato di tutta questa storia è che i cittadini di Lacedonia hanno smesso da tre giorni di leggere i quotidiani. Con grandissimo dispiacere per quella larga fetta di lettori abituali che aveva elevato la visita in edicola a rito pagano da replicare obbligatoriamente tutte le mattine. Da tre giorni, a Lacedonia, paese da sempre informato e “sul pezzo”, non si trova più un quotidiano nei locali pubblici, nelle associazioni, nelle case.
E’ evidente, tuttavia, che una soluzione va trovata, non foss’altro che per garantire un servizio alla comunità. “Da parte nostra – conclude il signor Loffredo – resta tutta la buona volontà a consegnare a questo o a un altro punto vendita a Lacedonia, perché teniamo a cuore il fatto che Lacedonia possa usufruire di questo servizio”.