Ludopatia nel Calcio: Uno scandalo che rivela una crisi profonda

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Il mondo del calcio italiano è stato recentemente scosso da uno scandalo di scommesse che ha coinvolto giovani calciatori di spicco. Questo episodio ha messo in evidenza un problema più ampio e preoccupante: la ludopatia, una dipendenza patologica dal gioco d’azzardo che sta diventando sempre più diffusa.

Le ultime settimane hanno visto il calcio italiano al centro di un turbolento scandalo di scommesse, con protagonisti Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.

 

Questi casi, a differenza di scandali precedenti, sembrano essere motivati non tanto dalla volontà di influenzare i risultati delle partite, quanto da una vera e propria dipendenza dal gioco.

Secondo il Ministero della Salute, il Disturbo da gioco d’azzardo (DGA) è una patologia che incide gravemente sulle relazioni sociali e sulla salute. L’Istituto Superiore di Sanità stima che in Italia circa 5,2 milioni di persone siano giocatori “abitudinari”, con 1,2 milioni considerati problematici.

La situazione di Nicolò Fagioli, che ha accumulato debiti per 3 milioni di euro con piattaforme online illegali, mette in luce la gravità del problema.

La sua dipendenza è emersa dalla noia, un sintomo di una realtà distaccata dalla vita quotidiana.

Il paradosso sta nel fatto che, nonostante la ludopatia sia riconosciuta come un problema serio, lo Stato ha un interesse nel promuovere il gioco d’azzardo, dal quale trae miliardi di euro in tasse.

Inoltre, l’approccio al gioco d’azzardo tra i giovani è cambiato, con influencer che promuovono metodi per diventare rapidamente ricchi.

In Francia, è stata approvata una legge che definisce legalmente gli influencer e vieta la promozione di scommesse e gioco d’azzardo, un esempio che potrebbe (e dovrebbe) essere seguito anche in Italia e in Europa.

Lo scandalo delle scommesse nel calcio italiano ha rivelato una crisi sociale più ampia: la ludopatia.

È essenziale affrontare questo problema con misure concrete, regolamentando la promozione del gioco d’azzardo e promuovendo la consapevolezza sui rischi della ludopatia.

Solo così sarà possibile proteggere l’integrità dello sport e la salute dei suoi protagonisti.