Maurizio Petracca: la politica deve essere capace di dialogare con i territori

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L’intervento del consigliere regionale e Vice Presidente VIII Commissione Maurizio Petracca durante una tavola rotonda on-line organizzata dal Pd sui temi dell’agricoltura e dei fondi europei mette in luce la necessità della politica di dotarsi di una struttura capace di dialogare con i territori.

Maurizio Petracca

Queste le parole del consigliere Petracca:«Quando mi sono iscritto al pd non l’ho fatto per egoismo. Avrei potuto fare altra scelta. Ho fatto quella più complessa in assoluto, in un momento di grande difficoltà per il Pd ed in un momento in cui il Pd non aveva ancora deciso se ricandidare De Luca. E’ stata una scelta politica legata ad una mia convinzione, che i processi di sviluppo del territorio sono indissolubilmente legati ai processi politici che devo avvenire nei partiti.
Dire che io sono il consigliere regionale del Pd è un fatto. Il risultato che ho raggiunto – un risultato importante – non significa esercitare questo ruolo in solitudine. Il Pd deve dotarsi di una struttura anche per essere attrattivo nei confronti di tanti esterni al Pd e che vogliono guardare a questo partito come riferimento.

In questi anni ognuno ha profuso nei propri territori il massimo dello sforzo per ottenere risorse ma non c’è mai stata una regia. Molti egoismi invece ci sono stati perché le iniziative spesso sono state portate avanti da uomini soli al comando. Oggi le opportunità ci sono ma serve una proposta organica che arrivi dal territorio.

Ad esempio circa un anno fa la giunta regionale ha deliberato uno stanziamento di risorse per la stazione Hirpinia invitando gli enti locali ad una proposta unitaria dell’area interessata. Cosa che non è accaduta. In questo il Pd avrebbe dovuto avere un ruolo nel mettere insieme progettualità, idee, portatori di interesse. Ho in questi anni registrato la difficoltà di interlocuzione tra gli amministratori, in questo senso il ruolo del partito diventa determinante.

L’epoca dell’attendismo è finita. Ho ascoltato tutti e ho sentito che molti parlano di una fase costituente che è un termine forte per un partito che sulla carta esiste ma che in questi anni si è distinto più per beghe che per altro. E’ arrivato il momento, perciò.

Dobbiamo evitare, inoltre, di immaginare il partito come un’entità astratta perché il partito siamo noi. Serve il nostro impegno. E’ arrivato il momento di costruire il Pd che parli ai territori e che non parli a se stesso attraverso i giornali. Nonostante questo il Pd ha ottenuto in questa provincia un risultato straordinario: essere il primo Pd della Regione Campania è un dato straordinario. Il ruolo del Pd in questa contesa elettorale è stato determinante, aggiungo nonostante tutto.
Dobbiamo fare in modo che tutti questi mondi esterni al partito aderiscano al Pd.
Io diffido da chi prova a regolamentare certi processi interni perché se un partito ha delle regole vanno rispettate ma un partito che si chiama democratico deve guardare al massimo del coinvolgimento possibile».

Maurizio Petracca è determinato e convinto che è necessario chiudere con il passato perchè: « dobbiamo aprirci e non possiamo tener fuori un mondo che vuole partecipare. Il congresso si terrà nel 2021. Serve evidentemente una platea rinnovata. Ci sono segretari di circolo che intanto hanno aderito ad altre forze. Io non sono un renziano, il rinnovamento non è una questione anagrafica. Il nuovo non è questo per me. Ora la costruzione deve mettere tutti insieme. Sono contrario alle correnti ma sono favorevole al confronto. Ci vuole coraggio in politica ed il coraggio chiama coraggio. Se lo facciamo insieme avremo buoni risultati, ma se si insiste a vedere il partito come un’entità astratta avremo risultati non troppo dissimili da quelli finora raggiunti. Si aprano discussioni e confronti pubblici. Insieme avviamo questo processo che ci porterá a formulare proposte concrete per i nostri territori. Abbiamo una congiuntura straordinaria, ci sono opportunità uniche. Senza una guida e senza una regia credo che non ci sarà sviluppo reale perché ognuno si comporterà seguendo egoismi. Allora facciamo funzionare il partito come si deve. Questa resta la mia ambizione. E spero sia la nostra ambizione. Io in primis porterò queste istanze al commissario. Servono regole chiare: chi sta in un partito, vota per quel partito. Ora resettiamo il passato, continuare su quella falsariga significherebbe farsi del male. Forniamo una costituente del Pd. Facciamolo insieme e con coraggio. Perché il coraggio chiama coraggio».