MOTTA VISCONTI (MI) – Ha confessato Carlo Lissi, l’uomo che era stato fermato ieri sera per la morte della moglie e dei suoi due figli, uccisi a coltellate e trovati in casa in un lago di sangue.
La confessione è arrivata al termine di un interrogatorio-fiume, durato tutta la notte. Agghiaccianti i particolari del barbaro triplice omicidio che l’uomo ha fornito. “Sono stato io – ha detto ai carabinieri di Abbiategrasso -, adesso voglio il massimo della pena”. Maria Cristina Omes, 38 anni, e i piccoli Giulia, 5 anni, e Gabriele, 20 mesi, sono stati uccisi con un coltello da cucina. I due coniugi avevano appena avuto un rapporto intimo, quando l’uomo ha iniziato a scagliare prima sulla moglie e poi sui bambini la sua furia omicida.
Successivamente, ha messo la casa a soqquadro per simulare una rapina e si è recato tranquillamente all’appuntamento con un amico, con il quale è andato in un pub a vedere la gara della Nazionale contro l’Inghilterra. Prima, però, ha gettato l’arma in un tombino poco distante da casa. YTornato a casa, ha simulato il ritrovamento dei corpi e ha chiamato i Carabinieri. E’ stato lo stesso Lissi a raccontare ai militari e al procuratore capo di Pavia, Gustavo Cioppa, che mentre lui la colpiva, la moglie gli urlava “perché? Perché?”. Gli inquirenti vagliano l’aggravante della premeditazione: avrebbe fatto tutto con una lucidità folle, tanto che anche durante la partita, stando al racconto degli amici, si sarebbe emozionato alle reti dell’Italia come nulla fosse.