Riunione dei sindaci Asl Avellino, la lettera aperta di Gallicchio

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BISACCIA (AV) – In vista della riunione del Comitato di rappresentanza dei sindaci della Asl di Avellino, che si terrà domani mattina e alla quale parteciperanno anche il direttore generale dell’Asl, Sergio Florio, il direttore denerale dell’A.O. Moscati, Giuseppe Rosato, e il presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, Antonio D’Avanzo, una lettera aperta arriva da Pasquale Gallicchio, segretario del Partito democratio di Bisaccia e consigliere comunale del Comune di Bisaccia. 

“Egregi rappresentanti delle Istituzioni locali, dell’Azienda Sanitaria Avellino, dell’Azienda Ospedaliera e dell’Ordine dei Medici di Avellino, da tempo ho sollevato, sostenuto e condotto battaglie democratiche a difesa del diritto alla Salute in provincia di Avellino. Una situazione diventata sempre più insostenibile per i tagli operati dalla Regione Campania ai quali in particolare il Direttore Generale dell’Asl Avellino si è attenuto tanto da operare avanzi di amministrazione, classificati come ricavi da riconversioni, per il 2011 pari a 20milioni e 345mila euro e per il 2012 pari a 30milioni e 590mila euro. Risorse finite nelle casse regionali e destinate alle altre AA.SS. LL. campane con deficit da ripianare. Una stortura che dovrà essere affrontata al più presto e con rinnovata responsabilità dalla politica regionale. 

Intanto, all’ordine del giorno della seduta del Comitato di Rappresentanza dei Sindaci Asl Avellino sono previsti due argomenti di particolare interesse sanitario, che determinano inevitabili ricadute sociali: la questione della sospensione per centinaia di persone dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) dell’ADO (Assistenza Domiciliare Oncologica) e l’analisi del Piano di emergenza sanitaria.
Per quanto riguarda il primo argomento, nei giorni scorsi ho fatto visita ad alcune persone a cui è stata interrotta l’assistenza domiciliare. Un confronto importante, concreto, a tratti drammatico con familiari e pazienti. Incrociare lo sguardo sofferente di chi da un momento all’altro si è visto privare dell’assistenza, cosciente delle difficoltà nel raggiungere strutture ospedaliere come predisposto dall’Asl, ti trasmette rabbia per un modo di gestire la sanità che ha bisogno di essere rivista al più presto. Ho raccolto smarrimento e paura, accentuate anche dalle notizie diffuse nei giorni scorsi per l’adozione da parte dell’Asl Avellino della Commissione aziendale di Verifica dell’Appropriatezza dell’assistenza in ADI, ADO e Cure Palliative domiciliari. Un timore dei pazienti non certo riferito al loro stato di salute che testimonia la necessità di urgenti interventi ma dall’atteggiamento, 
ritenuto per alcuni tratti indagatorio, dell’Asl Avellino che tra i compiti della commissione ha previsto nella Delibera 151 del 27 gennaio 2014: verifica delle cartelle ADI-ADO-Cure Palliative domiciliari dal 20 novembre 2013 all’11 gennaio 2014; rilevamento di chi ha autorizzato le cure al paziente; conoscenza dell’ISEE dell’assistito; conoscenza dei trattamenti pensionistici e accompagnatori.

Mi chiedo e Vi invito a verificare se tali richieste possono rientrare tra i compiti di un’azienda sanitaria locale nei confronti di questi cittadini. Persone purtroppo trattate da numeri, altro dramma che va imputato al modo di governare la sanità. Sono, però, proprio i numeri a comprovare quanto è accaduto: un crollo degli assistiti del 61% confermati dai dati registrati presso ogni distretto sanitario. Proprio di fronte a tutto ciò non si può temporeggiare ancora. Una soluzione concreta, celere ed efficace va adottata. A chiederla sono pazienti, familiari, operatori in difficoltà, e da mesi in particolare la Cgil e il Comitato Utenti Assistenza socio-sanitaria della provincia di Avellino. Non si possono dilatare ulteriormente tempi e soluzioni.
Per quanto riguarda il secondo argomento, l’emergenza, Vi sottopongo la questione inerente l’ubicazione del Trauma Center, un reparto che si occupa di pazienti politraumatizzati. Pare che per la provincia di Avellino il Trauma Center di riferimento non sia più l’Azienda Ospedaliera “S. G. Moscati” e neppure l’ospedale “Rummo” di Benevento, ma l’ospedale di Caserta, a venti minuti da Napoli. Un aspetto organizzativo che va chiarito in tempi brevissimi. Collegata a questa questione c’è tutta la mappa della dislocazione e organizzazione di SAUT, STIE sul territorio, delle condizioni di lavoro degli operatori del 118 e del PSAUT di Bisaccia ancora da completare, e proprio per il ruolo assegnato nella riorganizzazione sanitaria esprimo una maggiore preoccupazione.

Per questo c’è la necessità di capire a che punto è l’organizzazione della medicina territoriale che può di certo rappresentare un filtro e un freno, insieme ai tre ospedali dell’Asl, all’affollamento del Pronto Soccorso del Moscati. Inoltre, importante sarà conoscere a che punto è l’applicazione del decreto n°57 del 14 giugno 2012 che ha come oggetto: Decreto commissariale n. 45 del 20 giugno 2010 “Programma Operativo 2011-2012” Approvazione intervento 3.1 – Riqualificazione rete emergenza-urgenza. Tra i punti importanti c’è la richiesta di provvedere in tempi rapidi all’approvazione dei seguenti documenti, finalizzati alla costituzione dei DIE e alla consequenziale attivazione del Coordinamento Regionale del Sistema Integrato dell’Emergenza: 1. Schema dell’atto di intesa interaziendale per la costituzione del Dipartimento Integrato dell’Emergenza (DIE); 2. Approvazione delle linee d’indirizzo regionale per l’organizzazione delle unità di Osservazione Breve Intensiva (OBI); 3. Approvazione delle linee d’indirizzo regionali per l’organizzazione del triage ospedaliero. 

Come si vede c’è molto da fare ed in particolare Voi sindaci avete in questo momento la responsabilità di dare inizio ad un percorso nuovo che possa stimolare anche quella politica dormiente che per tutti i cittadini dell’Irpinia è un serio motivo di preoccupazione.