BRESCIA – Su ordine della Procura di Brescia, nelle prime ore della giornata di oggi è stata eseguita un’operazione in quasi tutte le province venete, che ha coinvolto 51 indagati.
Sono stati i carabinieri del Ros ad interventire contro un gruppo di secessionisti veneti, accusato di aver organizzato varie iniziative, anche violente, per arrivare all’indipendenza della regione Veneto. L’accusa è quella di terrorismo: 24 i provvedimenti restrittivi, 51 indagati in totale e 33 le perquisizioni ordinate dalla procura della Repubblica di Brescia e che hanno interessato il Veneto. Tra gli indagati anche un esponente di spicco del movimento dei Forconi e un ex deputato. Arresti e perquisizioni si sono verificati a Rovigo, Verona, Padova, Treviso e Vicenza, e hanno coinvolto i militari dell’Arma di ciascuna provincia.
Stando a quanto affermato dai Ros, gli arrestati farebbero parte di un “gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l’indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano”. Tra le azioni contestate, anche la detenzione di un arsenale di armi, tra cui un carrarmato artigianale, con un cannoncino da 12 millimetri, ricavato da un trattore, e che sarebbe ddovuto servire per un’azione eclatante in Piazza San Marco, a Venezia.