L’artigianato rimane una delle forze indiscusse dell’economia italiana. Ciò nonostante non accenna ad arrestarsi l’emorragia che sta coinvolgendo il nostro Paese. In soli 5 anni hanno chiuso i battenti 100.000 piccole e medie imprese artigiane, pari al 7% del totale. Ne rimangono attualmente un milione e 300.000. Oggi essere artigiani, commercianti, negozianti è davvero dura. Forse è sempre stata dura, ma questo uragano che non vuole più andare via, fa mollare anche i più temerari.
Durante il primo lockdown, abbiamo creato una rubrica (“Quattro chiacchiere con..”) per provare a dare voce a titolari di attività, artigiani, commercianti, sia per raccontarne la storia, sia per dare loro un po’ di visibilità. È stata una rubrica molto emozionante, dalla quale è venuta fuori un’energia pazzesca. Tanti figli che hanno seguito l’orma dei loro genitori per scelta, non per costrizione. Ragazzi giovani, motivati, che amano il loro mestiere. Che nonostante il periodo e le mille difficoltà, riescono a guardare avanti con determinazione ed ottimismo. Si tratta di giovani imprenditori che hanno messo da parte il sogno universitario, per l’esperienza sul campo, per sporcarsi le mani.
La corsa alle università ha permesso di compiere un passo in avanti in ottica di formazione, istruzione, cultura.. ma è sempre la scelta migliore? Ci sono tantissimi mestieri antichi e umili che rischiano di scomparire. Si tratta di professioni come il panetterie, il falegname, il meccanico, attività complesse e faticose. Ovviamente sono impieghi che richiedono un certo sacrificio, ma allo stesso tempo possono offrire uno stipendio adeguato per vivere dignitosamente, anche senza laurea.
Una delle convinzioni sociali italiane più sbagliate riguarda la laurea e l’università in generale. È la convinzione che laurea sia sinonimo di intelligenza. Intelligenza è sapere guardare oltre, lavorare ogni giorno per se stessi, per realizzare presto il proprio sogno. Chi attraverso gli studi, chi attraverso il lavoro manuale sul campo.
Imprenditori che lottano incessantemente per non abbandonare quella bottega che è più di una semplice bottega, è la loro storia, la loro essenza. Per non cedere alla tentazione di una vita magari più comoda, ma meno passionale. “Fa ciò che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita..“ non si sbagliava mica Confucio!