I numeri sono impressionanti: oltre 1.000 detenuti ristretti nei quattro penitenziari irpini di Avellino, Ariano, Sant’Angelo dei Lombardi e Lauro a fronte di appena 556 agenti di polizia penitenziaria. “Una disparità assoluta dei numeri tra i detenuti in soprannumero e il personale di polizia penitenziaria in abbondante sottonumero” – scandisce il sostituto procuratore Vincenzo D’Onofrio-.
Gruppi di detenuti, avvalendosi anche di nuovi strumenti tecnologici, all’interno delle carceri gestiscono i traffici di droga e prendono il sopravvento sull’intera comunità. Sono presenti anche piazze di droga all’interno di alcuni istituti penitenziari.
Ci sono inoltre 32 malati di mente e 132 tossicodipendenti senza psicologo e psichiatra: queste sono omissioni – denuncia il Garante -. Occorre passare dal concetto di custodia a quello di accudimento.