Giovedì 30 novembre, alle ore ore 17.45, al Circolo della Stampa di Avellino si terrà un incontro sul romanzo Come la luce dell’alba.
Un romanzo che getta luce su un periodo storico cruciale per la nostra società e che sta appassionando e facendo discutere.
I fondi raccolti con il romanzo sono devoluti al Centro Buglione per i senza fissa dimora.
Il romanzo, ambientato nel ‘73-74 a Napoli, racconta la storia di un prete e di un gruppo di giovani che prendono le parti dei contadini del quartiere di Pianura sfrattati per costruire palazzi abusivi, affrontando dubbi, dilemmi, interrogandosi sulle loro vite e sulla società, compiendo scelte difficili.
Il romanzo ha avuto giudizi estremamente positivi, tra cui:
Repubblica: «All’inizio del romanzo c’è il cadavere di un colono, s’è impiccato a Masseria Grande […] Inizia così, drammaticamente, la presa di coscienza di padre Sergio, e il libro è la storia dell’impegno di questo prete per organizzare una difesa degli agricoltori minacciati, il suo tentativo di fare della parrocchia dei Frati Agostiniani un luogo di accoglienza e riscatto, scuotendo dal torpore confratelli e superiori, aggregando i giovani, aprendola ai bambini delle baracche. […] Nel romanzo di Pio Russo Krauss ci sono tutte queste cose, attraverso la storia quotidiana, come l’avrebbero raccontata Manzoni o Tolstoj. […] La storia ti prende e non ti lascia più.
Il Mattino (Napoli): «Un romanzo avvincente di impronta fortemente corale, anzi comunitaria, intessuto di dialoghi serrati e costellato di interrogativi esistenziali. […] Come la luce dell’alba è un romanzo che si direbbe necessario: intrinsecamente teologico-filosofico, esplicitamente ambientalista e autenticamente cristiano». (Donatella Trotta su Il Mattino del 16/5/23).
Pressenza: «Non capita spesso d’imbattersi in un libro che, pur presentandosi con le caratteristiche di un romanzo, riesca non solo a farci rivivere le travagliate vicende d’un periodo di grandi cambiamenti, ma anche a presentarci una sottile analisi psicologica e sociologica dei personaggi che ne incarnano vividamente dilemmi contraddizioni e conflitti». (Ermete Ferraro su Pressenza del 31/7/23).
Reportpistoia: «Un romanzo che invita a porsi domande, a interrogarsi, ma soprattutto che avvince con la sua storia e con il suo stile […] Il lettore si affeziona ai personaggi, che, a fine lettura, rimangono nell’anima e nella mente». (Alberto Vivarelli su Reportpistoia del 30/9/23).
Il Caffè Letterario di Scampia: «Il romanzo diventa sempre più avvincente, pagina dopo pagina, finché prende velocità come un treno in corsa e procede verso un epilogo inizialmente insospettato ed insospettabile. E’ una storia fatta di vari livelli e di vari focus di interesse che si intrecciano, si sovrappongono, si alimentano a vicenda. La cifra di questo libro è senza dubbio l’amore. (Silvana Casertano su Il Caffè Letterario di Scampia 13/11/23)
Pio Russo Krauss (1953) è nato e vive a Napoli, è sposato e ha tre figlie. Medico di sanità pubblica si è interessato di educazione sanitaria ed ambientale, promozione della salute ed epidemiologia. Fin dalla giovinezza impegnato in ambito sociale, culturale ed ecclesiale, è stato “maestro” e animatore di un doposcuola donmilaniano, presidente del Centro Culturale Giovanile di Via Caldieri, militante di associazioni ambientaliste, pacifiste e nonviolente. Attualmente è presidente dell’Associazione Marco Mascagna e collabora con il Centro Salvatore Buglione per i senza dimora.