Il Gup Pietro Vinetti rinvia a giudizio, cosi come richiesto dalla Procura, le dodici persone coinvolte sulle vicende tenutesi presso il carcere minorile di Airola. Il processo avrà inizio il 1° marzo del 2024.
Numerose sono state le accuse, a Cirignano venne contestata l’appropriazione indebita, si tratterebbe di 9 mila euro, somma percepita per i progetti rieducativi per i detenuti della struttura. Si fa riferimento a somme che, dovevano essere destinate in seguito a Pascarella, poi indagato per ricettazione.
Alla Cirigliano ed ai titolari di quattro ditte – Ruggiero, Clemente Arganese, Domenico Arganese e Ianniello – sono poi addebitate altre presunte induzioni indebite a dare o promettere utilità dal 2015 al 2019: si parla di quote non quantificate per i progetti e lavori di manutenzione elettrica e non solo.
Per la stessa Cirigliano, poi, altri due addebiti di truffa in concorso con Crisci, titolare di una società, e di depistaggio, con Di Marzo e Gagliardo: quest’ultima accusa è stata ravvisata nella mancata trasmissione alla polizia giudiziaria della documentazione richiesta sui contratti di affidamento ad un’associazione.
Unica la contestazione, quella di una presunta truffa, per Meoli e Cicala, tirati in ballo in quanto avrebbero presentato all’Asl, a nome di due detenuti, prescrizioni per analisi cliniche gratuite. Nei loro confronti l’Asl, rappresentata dall’avvocato Antonio Mennitto, ha chiesto di costituirsi parte civile.