Benevento, polemiche nei vicoli del centro storico, affluenza per il BCS spostata a Piazza Roma.

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Un’estate giunta al termine, un dura estate, aggiungerei, per i commercianti di Benevento, che in questi mesi hanno serrato le porte delle loro attività. Si pensava che, in occasione del Benevento Città Spettacolo, si potessero sanare le “ferite” economiche lasciate da questi ultimi mesi. Invece ancora una volta cosi non è stato. E’ arrivata la notizia che tutti gli eventi programmati in Piazza Vari sono stati defluiti verso Piazza Roma. Motivo per cui, saranno immani le perdite per tutti i piccoli locali del centro storico. I quali si vedono, ancora una volta, portar via l’occasione di guadagnare qualcosa in più. Questo significherà abbassare nuovamente le serrande, mandare a casa i dipendenti, in un periodo che sarebbe dovuto essere, forse il più florido! 

Il comune, a quattro giorni dalla manifestazione, decide, insieme al direttivo, che per problemi di “sicurezza” sarebbe stato spostare l’evento a Piazza Roma. Non ci si aspetta un’affluenza che superi le 10mila persone. Se tenessimo poi conto che non c’è differenza, in termini di parametri, tra Piazza Vari, Piazza Roma e Piazza Santa Sofia.

Un appunto è stato fatto sulla cittadina vicina, Avellino, che quest’anno, con il pieno sostegno del sindaco Festa, ha valorizzato al massimo ogni angolo della città. Creando un programma ricco di eventi, che consentissero a tutti i commercianti di poter guadagnare la loro parte. Benevento da questo punto di vista, si è mostrata ed è stata definita, “retrograde”, perché in un secolo in cui, i vicoli dei centri storici delle città limitrofe, quali: i Quartieri Spagnoli o Scampia, pulsano di vita e di RIVITALIZZAZIONE, Benevento, come cita un giornale locale, è “ferma ancora alla ghettizzazione degli anni 70″. 

Bisogna allora forse tristemente prender coscienza che Benevento è una città che lentamente si sta spegnendo. Gli eventi sono tutti defluiti dal centro e l’obiettivo sembra quello di distruggere pian piano il cuore della città, ossia il suo centro storico.

Una città che si presenta come “turistica”, ma che fa fatica a far fronte alle problematiche di organizzazione dovute ad accogliere un numero maggiore di persone, un’amministrazione che è ormai sempre pronta, anche quando sono chiusi, ad addossare le colpe ai locali “serali”. Un’amministrazione che, cito,  “sa rispondere con no, divieti e con un assordante silenzio,  che parla di tradizionalismo radicato nello stare chiusi a ferragosto e a carnevale, vieta manifestazioni ad Halloween, invece di organizzare con largo anticipo un programma che valorizzi ogni angolo della propria città”.