PERUGIA – Parte da Perugia ma si estende a macchia d’olio in altre venti province dello Stivale, l’inchiesta che riguarda carne infetta di bovini ma venduta con il marchio di alta qualità.
L’inchiesta, denominata “Lio”, e condotta dai Carabinieri del Nas di Perugia, è sfociata nell’emissione di 78 decreti di perquisizione e sequestro ad altrettanti allevamenti sparsi in tutta Italia. Il Nas, infatti, ha scoperto un’illecita commercializzazione di bovini infetti, con marchi auricolari contraffatti e dichiarati falsamente di razza pregiata. Il valore dei bivini vivi in corso di sequestro è stimato intorno ai 2 milioni di euro. Le province coinvolte sono: Arezzo, Avellino, Bari, Foggia, L’Aquila, Latina, Lodi, Matera, Padova, Perugia, Pesaro Urbino, Pistoia, Potenza, Ravenna, Rieti, Roma, Siena, Terni, Torino, Verona e Viterbo.
Durante la prima fase dell’inchiesta, è stato scoperto un trafficoi illecito di bovini colpiti da malattie infettive, alcune trasmissibili all’uomo. Gli animali venivano avviati alla macellazione eludendo controlli sanitari grazie ad una rete di allevatori e veterinari compiacenti. Successivamente, l’inchiesta si è allargata al Centro-Sud, dove è stata scoperta un’organizzazione dedita alla contraffazione di passaporti e marche auricolari che faceva sì che sul mercato venisser introdotti bovini di età e razza differente da quelle reali.