ROMA – Nuove rivelazioni da parte del pentito Gaspare Spatuzza nell’ambito del processo che si sta svolgendo sulla trattativa Stato-mafia. “Dopo le stragi di Roma e Milano nel ’93 progettammo dei sequestri di persona per finanziare la nostra attività: avevamo già scelto obiettivi e nascondigli. Dovevamo rapire il nipote di un imprenditore che aveva una fabbrica di argenteria a Brancaccio e il proprietario del Giornale di Sicilia Ardizzone. Inoltre, Graviano con una battuta mi disse: affidiamo i sequestrati ai latitanti”.
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