LACEDONIA (AV) – Saranno due giorni di importanza fondamentale per il destino della lotta contro la realizzazione dell’elettrodotto Terna (ad opera di Alisea) nel territorio di Lacedonia, quelli di inizio settimana prossima. Lunedì 31 marzo e martedì 1° aprile, infatti, rappresentano un bivio per capire quale sarà il destino dell’opera.
L’azione viene condotta dal punto di vista civico, attraverso l’operato del Comitato No Alta Tensione, e dal punto di vista politico, attraverso le mosse dell’amministrazione comunale di Lacedonia, guidata dal sindaco Mario Rizzi. Un doppio binario che rappresenta una chiara scelta strategica per lottare contro la costruzione dell’infrastruttura da 150 Kv: se, infatti, da un lato, il comitato prosegue con i ricorsi al Tar “per evidenziare presunti vizi di forma nelle autorizzazioni”, dall’altro lato, l’amministrazione ha avviato contatti con Umberto Del Basso De Caro, democrat beneventano, neo sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti nel governo Renzi, al quale proprio mercoledì sera il ministro Maurizio Lupi ha conferito diverse ed importanti deleghe, tra cui quella, come si legge nel comunicato del dicastero, “per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche”.
Restasse così com’è previsto (e approvato), il tracciato dell’elettrodotto passerebbe in una zona ad altissima concentrazione di aziende agricole, “che in questo modo – denuncia il comitato – vedrebbero preclusa ogni possibilità di sviluppo e subirebbero per prime le conseguenze negative, scientificamente provate, che un’opera del genere causerebbe all’ambiente e al territorio”. I contatti con il sottosegretario Del Basso De Caro si sono fatti via via più intensi negli ultimi giorni, e hanno portato alla definizione di un incontro, che si terrà lunedì 31 marzo – non è ancora definito se a Benevento o a Roma – tra lo stesso esponente Pd e una delegazione del Consiglio comunale di Lacedonia, con in testa il primo cittadino Mario Rizzi, e del comitato sorto a difesa del territorio. Difatti, Terna è una società partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso la Cassa Depositi e Prestiti.
Una data, quella di lunedì 31 marzo, che può quindi essere considerata come un vero e proprio crocevia nella difficile e complicata battaglia per evitare la realizzazione dell’infrastruttura aerea. Per il giorno successivo, infatti, martedì 1° aprile, è stato convocato un consiglio comunale, chiesto dal comitato durante l’assemblea pubblica di domenica scorsa, che vede come primo punto all’ordine del giorno proprio la questione-elettrodotto. Una scadenza che tutti vorrebbero affrontare con qualche dubbio in meno e qualche certezza in più.