NEW DELHI – Sembrerebbe volgere in positivo la situazione di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due merò detenuti in India da più di due anni.
La Corte Suprema indiana ha infatti accolto il ricorso presentato dai fucilieri di Marina contro l’utilizzo della Nia, la polizia indiana antiterrorismo e rinviato la prossima udienza di quattro settimane. Oltre a questa decisione, quello che fa sperare è l’impostazione del ricorso, basato su una “contestazione in toto del diritto da parte dell’India a condurre l’inchiesta e a giudicare i due marò”. Un nuovo punto a favore per l’Italia, dopo che era riuscita a fermare l’applicazione del Sua Act, la legge antiterrorismo indiana che prevede la pena di morte.
Il fatto che, durante il bilaterale di ieri, Matteo Renzi abbia parlato con Barack Obama della situazione dei nostri fucilieri, fa intendere che l’Italia potrebbe avere l’appoggio statunitense nella concertazione di un’azione internazionale, basata sul non riconoscimento della giurisdizione indiana per quel che riguarda il caso. “Rifiuteremo il processo e non li presenteremo in tribunale”, ha dichiarato due giorni fa alla Camera Staffan de Mistura, inviato del governo.