I disturbi del comportamento alimentare sono in continuo aumento: cause e rimedi

37

I disturbi del comportamento alimentare rappresentano un male silenzioso che nasconde un profondo disagio e ad oggi, in Italia, sono in continuo aumento.

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) o disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, sono un gruppo variegato di malattie comprese e classificate fra i disturbi psichiatrici. Causati da una serie complessa e molteplice di fattori, i disturbi del comportamento alimentare esprimono una condizione di profondo disagio e di malessere psicologico.

I principali disturbi alimentari sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il binge eating disorder.

ANORESSIA NERVOSA.

Il termine anoressia (letteralmente mancanza di appetito) non risulta corretto per descrivere un disturbo in cui l’appetito è nella maggioranza dei casi conservato. La perdita di peso viene considerata come una straordinaria conquista ed un segno di ferrea autodisciplina, mentre l’incremento ponderale viene esperito come una inaccettabile perdita delle capacità di controllo. Anche il funzionamento cognitivo ed emotivo di questi pazienti è alterato. Le pazienti con anoressia nervosa spesso presentano un pensiero rigido e focalizzato principalmente sul cibo e le preoccupazioni per il proprio corpo. Sempre a livello emotivo, le pazienti con anoressia lamentano difficoltà nel riconoscimento delle loro emozioni (alessitimia) e nella loro regolazione. L’eccessivo dimagrimento, spesso causato anche da vomito autoindotto, può portare a problematiche fatali. Ad essere maggiormente coinvolte sono le donne.

BULIMINA NERVOSA.                                                       

La bulimia nervosa, il cui termine significa “fame da bue”, rappresenta un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate seguiti da strategie compensatorie disfunzionali per rimediare al “danno”. Molto spesso, spinti dal senso di colpa, i soggetti tendono a praticare sport in maniera incessante, a procurarsi autonomamente il vomito, ad attuare comportamenti autolesivi e digiunare per brevi periodi fin quando la fame non sarà tanta da ricadere nuovamente nel circolo vizioso.

BINGE EATING DISORDER.

Il binge eating disorder (BED), in italiano tradotto con disturbo da alimentazione incontrollata, rappresenta un disturbo caratterizzato da episodi di abbuffate senza ricorrere in seguito a strategie compensatorie. Chi soffre di binge eating disorder spesso ha una lunga storia di numerose diete fallite. Questi continui fallimenti sono dovuti al fatto di non aver mai riconosciuto il disturbo psicologico che è alla base del disturbo del comportamento alimentare e della susseguente obesità.

I dati del ministero della Salute affermano che i DCA sono in continuo aumento e coinvolgono sempre più le nuove generazioni. Il 40% dei ragazzi colpiti da DCA hanno tra i 12 e i 17 anni di età, il 25% ne ha meno di 14, il 6% nemmeno 12. I morti sono 3000, il 90% sono donne.

COME RIMEDIARE A QUESTA EMERGENZA SOCIALE E SANITARIA?

I centri in Italia sono ancora troppo pochi, il Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto Superiore di Sanità ha contato 126 strutture in Italia, 112 pubbliche e 14 sono cliniche private accreditate al SSN. Sessantatré di questi centri si trovano al Nord, 23 sparsi tra il Lazio e l’Umbria e qualche altra regione del Centro, 12 in Campani, 7 in Sicilia, meno della metà di questi centri però prende in carica minori al di sotto dei 14 anni. Tantissime regioni non hanno una rete completa con i 4 livelli previsti: ambulatori specializzati in DCA, servizi semiresidenziali, servizi residenziali extraospedalieri h24 che dovrebbero garantire la presa in carico per 5 mesi, i servizi ospedalieri che prevedono il ricovero salvavita per chi rifiuta le cure, e la nutrizione artificiale.

Un altro dato ancora più sconfortante è la disinformazione riguardo le cause relative all’esordio di questa categoria di disturbi. Si tende ad attribuire alle cause dei DCA il semplice “capriccio” di voler raggiungere un canone di perfezione inesistente imposto dalla società, in realtà le cause di questi disturbi sono complesse ed è più corretto considerarli come il risultato di fattori genetici, biologici e psicologici che una volta scatenati da eventi ambientali particolari, danno inizio al disturbo. Altri elementi, poi, contribuiscono al suo mantenimento nel tempo.

Non basta, dunque, la terapia farmacologica, per guarire bisogna scavare nel profondo e avvalersi di professionisti del campo.