Maria Paola Gaglione è morta dopo essere stata speronata in scooter dal fratello Michele Antonio, che – secondo quanto ricostruito – non accettava il fidanzamento di lei con un ragazzo trans: “Volevo darle una lezione, era stata infettata”.
Il giovane ha inseguito la sorella e la compagna per parecchi minuti, cercando con i calci di farle cadere dallo scooter in corsa, poi in una curva, il mezzo con a bordo le due ragazze, colpito dalla furia del giovane, ha perso aderenza finendo fuori strada; Maria Paola è finita su un tubo per l’irrigazione, che le ha tranciato la gola, l’amica, che da un po’ di tempo si fa chiamare Ciro, è stata più fortunata perché è finita sul selciato senza però sbattere contro alcun ostacolo, ed è ora ricoverata in ospedale.
Il fidanzato di Maria Paola affida a un post su Instagram il suo doloroso messaggio d’addio alla ragazza: “Amore mio, oggi sono esattamente 3 anni di noi, 3 anni. A prenderci e lasciarsi in continuazione, avevo la mia vita come tu avevi la tua, ma non abbiamo mai smesso di amarci. Dopo 3 anni ti stavo vivendo, ma la vita mi ha tolto l’amore mio più grande, la mia piccola”.
Sono questi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli ultimi attimi di vita della 20enne Gaglione, morta nella notte tra venerdì e sabato; il fratello, disoccupato, residente al Parco Verde di Caivano (Napoli), che dopo aver speronato le ragazze e averle fatte uscire fuori strada, si è anche fiondato su Ciro pestandola, mentre la sorella era ormai morta, è stato arrestato poco dopo per omicidio preterintenzionale e violenza privata aggravata dall’omofobia.