Milan, negoziati orientali: da Cina e Singapore vogliono quote societarie

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MILANO – Voci di interessi dall’Oriente. Per la precisione, da Cina e Singapore. Sono due, infatti, le trattative avviate dai dirigenti del sodalizio rossonero per cedere quote societarie. 

Con un paletto invalicabile, posto dal presidente in persona: non si tratta per quote di maggioranza. I negoziati sono partiti con Zong Quinghou, secondo uomo più ricco della Cina, interessi anche in Italia, proprietario di un impero che va dall’alimentare alla distribuzione commerciale. Da Singapore, invece, giungono spifferi che riportano anche le cifre. Un mese fa, Peter Lym era disposto a scucire 300 milioni per il 51%, ma al di là, come detto, della netta contrarietà della famiglia Berlusconi, Barbara fece sapere che con quella cifra al massimo si può acquistare il 30%.

E allora i numeri sono lievitati. La Gazzetta dello Sport di oggi titola a tutta pagina di un’offerta di 500 milioni che sta per arrivare in via Aldo Rossi. La presidenza resterebbe all’ex capo del governo. Un’operazione in stile Thohir, dunque. Chissà se la Milano calcistica diventerà tutta asiatica.