Notte stellare, al San Paolo arriva la Juve: Benitez carica a molla la squadra

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NAPOLI – Anche se da Torino si affannano nel dire che “No, questa gara è sentita solo a Napoli: per i tifosi bianconeri è una partita come le altre”, sappiamo bene che non è così. 

Napoli-Juve è una sfida che mette a confronto due modi di vivere ed interpretare il calcio. A partire dai due allenatori: il primo, Conte, punta tutto sulla grinta, sulla caparbietà, sulla lotta dura su ogni contrasto e ogni pallone. L’altro, Benitez, al primo anno in Seire A, fa il possibile e l’impossibile per trasmettere serenità, calma e raziocinio ai suoi giocatori, cercando così di cavarne la giusta dose di aggressività. Se a Torino, nelle ultime sfide, non c’è quasi mai stata partita, al San Paolo la storia è sempre stata diversa. Il Napoli ha sempre saputo mettere i bianconeri in grossa difficoltà, complice un San Paolo da urlo. E anche stasera, Fuorigrotta non farà mancare il suo apporto agli azzurri. 

Circa 60mila, infatti, saranno i tifosi che assieperanno le tribune, mille dei quali di fede bianconera. I due tecnici sembrano aver deciso su chi puntare e paiono orientati a non riservare sorprese dell’ultim’ora, nonostante Benitez sia un vero artista da questo punto di vista. Alle 20:45, infatti, la Juve dovrebbe scendere in campo con Buffon in porta, linea a tre composta da Caceres (Barzagli è ancora infortunato), Bonucci e Chiellini. Lichtsteiner, Vidal, Marchisio (e non Pirlo, sembra), Pogba e Asamoah in mediana. In avanti, a sostituire lo squalificato (e amareggiato) Tevez sarà Osvaldo, che farà coppia con Llorente. 

Solito 4-2-3-1, invece, per il Napoli di Rafa Benitez. Il portentoso recupero di Mertens lo porta dritto in panchina, con Insigne sulla trequarti assieme ad Hamsik e Callejon per sostenere Higuain. A centrocampo fisico e geometrie con Inler e Jorginho, mentre sulla linea difensiva viene confermato Henrique a destra, con Ghoulam dall’altro lato e Fernandez e Albiol centrali, davanti a Pepe Reina. Una sfida che, stando al credo dei due allenatori, verrà fuori spettacolare e votata all’attacco. La Juve, con due centravanti, cercherà di tenere palla per favorire gli inserimenti degli esterni e di Pogba, Marchisio e soprattutto Vidal, che con undici centri è il secondo giocatore più prolifico della squadra dopo Tevez. Gli azzurri, invece, punteranno sul possesso di palla e sulla rapida riconquista: il centrocampo bianconero ha un uomo in più, lasciarli giocare non pagherebbe. 

Una vera guerra di strategia, insomma, tra due tecnici che fanno delle mosse tattiche il loro humus calcistico. Vedremo quel che ne verrà fuori: il San Paolo sarà degna cornice.