Uno stadio per il Napoli, il teatrino va avanti: quando l’epilogo?

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NAPOLI – Vicini, lontani, vicinissimi, lontanissimi. La disputa sullo Stadio San Paolo vede protagonisti indiscussi Aurelio De Laurentiis e Luigi De Magistris. 

Il presidente del Napoli e il sindaco di Napoli li vedi sempre (o quasi) seduti l’uno accanto all’altro nella Tribuna Autorità dell’impianto di Fuorigrotta. Come l’altra sera, quando gli azzurri hanno schiantato la Juve e loro applaudivano felici. Il giorno successivo – cioè ieri -, all’incontro previsto si è presentato solo Aurelio, mentre Giggino si è fatto sostituire da un suo stretto collaboratore. E nonostante le dichiarazioni della vigilia (“La penna è sul tavolo, sono pronto a firmare con il presidente del Napoli anche adesso”), De Magistris non si è fatto vedere. 

Il numero uno della Società azzurra, terminato l’incontro, ha lasciato Napoli scuro in volto: voleva chiudere, forse, per dare la seconda notizia positiva dopo le due sfogliatelle rifilate la sera precedente alla Juve. Invece gli sono andate di traverso. E c’è chi dice che in realtà la distanza tra i due è enorme, che servono più fatti e meno parole, che forse lo stadio si farà ad Afragola, anzi no, a Ponticelli, anzi no, resta dov’è e si elimina la pista. Anzi no, De Laurentiis minaccia la fuga in Inghilterra. Una cortina di fumo vera e propria circonda dunque la questione San Paolo. Giornalisticamente si cerca di stare sul pezzo, ma da osservatori leggermente più distaccati verrebbe quasi da dire: “Quando avete concluso, fateci sapere”.