MILANO – L’obesità, cioè la presenza di chilogrammi in più relativi al peso ponderale delle persone, non è dettato da uno squilibrio ormonale come quello tiroideo ma deriva essenzialmente dalle cattive abitudini alimentari e dallo scarso movimento.
Lo squilibrio tiroideo è anzi una diretta conseguenza dell’obesità e non ne è causa.
Questa la “summa” dei risultati di una ricerca scientifica che ha dimostrato come pazienti obesi con squilibrio degli ormoni della tiroide hanno valori più bassi di colesterolo rispetto ai pazienti di peso ponderale normale affetti da ipotiroidismo.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Endocrine.