Area Pilota, Salzarulo resta sull’Aventino: Regole prima di tutto

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LIONI (AV) – Poche storie, il tavolo rischia di saltare. A dirlo, come sempre senza troppi giri di parole, è Rodolfo Salzarulo, sindaco di Lioni. “Devo concludere che regole non se ne vogliono: chi è eletto potrà rappresentare il proprio punto di vista come se fosse il punto di vista di tutti i ventiquattro comuni presenti al tavolo”.

Salzarulo, tra gli otto firmatari del comunicato di sabato scorso, difficilmente si esprime in politichese. Ed è chiaro anche riguardo all’aspetto su cui resta fermo, ovvero quello delle regole. “Senza un ordine del giorno che veda al primo punto un accordo sulle regole da adottare, io non mi siederò ad alcun tavolo”. La fascia tricolore di Lioni non arretra di un millimetro, dunque. La sua posizione resta esattamente quella espressa nel comunicato diramato sabato, dopo l’Aventino di Morra De Sanctis con altri sette sindaci, che poi il giorno successivo hanno disertato la riunione che avrebbe dovuto eleggere il Comitato di coordinamento. “Il sindaco di Bisaccia – motiva la scelta Salzarulo – ci aveva convocato senza che nessun punto dell’ordine del giorno riguardasse la definizione delle regole. Noi non ci siederemo a nessun tavolo senza un ordine del giorno che non abbia questo come primo punto”.  

“L’Area Pilota – prosegue il sindaco della città ofantina – è troppo vasta come territorio e come quantità di comuni. Vuole regole certe perché si prefigurino condizioni di buon governo”. Insomma, non è questione di nomi. “Assolutamente. L’unico veto che pongo è sul primo cittadino di Lioni. Non mi disturba nessun presidente. Non mi disturba neanche il sindaco di Nusco. Mi disturba, piuttosto, che venga acclamato senza regole e che gli venga affidato un mandato senza regole”.

Nel colloquio pubblicato ieri da www.Lanostravoce.info, Mario Rizzi, sindaco di Lacedonia e presidente della Comunità Montana Alta Irpinia, aveva provato a fare da pontiere: “Le regole si discutono sedendoci tutti allo stesso tavolo”. Salzarulo non si fa pregare e la replica è secca: “Ripeto: io non mi siederò ad alcun tavolo al quale non si parli preliminarmente di fissare delle regole. C’è da stabilire, per dirla alla buona, chi dovrà scegliere la musica da suonare, come questa musica dovrà essere suonata e così via”. Ad un altro incontro, sempre con tutti i sindaci del Progetto Pilota, invece, Rodolfo Salzarulo sarà presente. “Lunedì saremo a Napoli, in Regione Campania, e in quella sede farò sentire la mia voce: dirò che non mi sento rappresentato da questo operato e che rappresento soltanto la mia comunità”. Se c’era bisogno di ulteriore conferma, dunque, le parti paiono distanti. “Il Progetto Pilota è molto importante e serio. Non vorrei che a causa dell’ingordigia di qualcuno naufraghi anche questa opportunità colossale. All’interno di esso, la mia comunità deve essere coinvolta con almeno pari dignità rispetto agli altri”. Quell’avverbio, “almeno”, rimanda alla disputa di giovedì scorso al Castello ducale di Bisaccia, quando i sindaci discussero della modalità di voto: voto pro capite (un comune, un voto) o voto ponderato (in proporzione al numero di abitanti)? Alla fine è passata la prima proposta, avanzata ovviamente dai sindaci dei paesi meno popolosi, ma a sentire Salzarulo sembra che qualche pentimento per non aver costruito una Maginot in favore del voto ponderato ci sia.

Al di là di questo, quello delle “regole” è il concetto maggiormente utilizzato dal primo cittadino di Lioni. “E’ giusto e doveroso che chi guida la Città dell’Alta Irpinia – afferma infatti – lo faccia con regole certe, altrimenti si va a finire nella giungla. Bisogna definire almeno le linee di indirizzo della strategia complessiva, dopodiché chiunque può guidarla. Ma prima bisogna dotarsi di strumenti normativi e poi si potrà pensare a programmare”, è la replica alla proposta di Rizzi, che aveva invitato a tralasciare il voto per il Comitato di coordinamento e a concentrarsi sulla programmazione.

Ulteriore nota stonata nell’inizio del percorso dell’Area Pilota, per Salzarulo, è la sede delle riunioni dei sindaci. “Mi chiedo: perché sempre Bisaccia? Si era dato inizio ad assemblee itineranti – Morra De Sanctis, Monteverde –, ma sabato prossimo la conferenza dei sindaci sarà la terza volta di seguito a Bisaccia. Mi lascia perplesso che la rotazione si sia fermata. Il sindaco Arminio, per il quale nutro il massimo rispetto, sarà imbeccato da qualcuno? Io vorrei capire, se c’è, la ragione politica che sta dietro a questa decisione”.