E’caos continuo nel carcere di Avellino, ormai fuori controllo, e il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria torna a chiedere ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria l’assegnazione urgente e straordinaria di un contingente del Gruppo Operativo Mobile (GOM) della Polizia Penitenziaria per fronteggiare le criticità operative del Reparto irpino, denunciate dal SAPPE in più occasioni.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, da notizia dell’odierno “bollettino di guerra” sui fatti avvenuti nella Casa circondariale: “Nella mattinata di oggi, un detenuto maghrebino ubicato al Reparto Isolamento è riuscito, sfuggendo ai controlli, ad uscire fuori dal Reparto. Si è poi reso protagonista di una violenta protesta senza delle valide motivazioni. Poco dopo, un altro detenuto, di origini baresi, da poco rientrato da una visita ospedaliera, si è fermato in infermeria ed impugnando il manico di una scopa ha cercato di aggredire gli operatori sanitari; in particolare il medico di turno facendolo addirittura inginocchiare sotto le minacce di bastonate. Nel primo pomeriggio, infine, un terzo detenuto di origini campane ubicato presso la Sezione ex art. 32 prima ha minacciato con un estintore gli Agenti di Polizia Penitenziaria: successivamente, ha scaricato la schiuma dell’estintore sul viso dell’ispettore di Sorveglianza Generale e di altro personale intervenuto in soccorso. Il personale ferito è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso per le dovute cure. Gli eventi critici presso il carcere irpino oramai si susseguono a ripetizione. Quando finirà? La popolazione detenuta si muove con il chiaro intento di creare disordini e caos. Ripetiamo servono interventi seri ed urgenti”.
Il SAPPE, spiega Capece, torna a sollecitare provvedimenti straordinari a supporto del personale della Casa circondariale: “Il DAP raccolga i reiterati appelli del SAPPE ad incrementare l’organico del carcere per meglio organizzare l’operatività del personale. Si dia concretamente da fare per predisporre ogni utile intervento a tutela dei poliziotti e degli altri operatori penitenziari. La richiesta di inviare a Avellino personale del GOM va in questa direzione”.
Capece rammenta infine l’inqualificabile episodio avvenuto nel corso dell’ultima manifestazione del SAPPE che si era tenuta davanti al carcere irpino, lo scorso 7 febbraio: “Era successa una cosa mai vista in oltre trent’anni di attività sindacali e centinaia di manifestazioni in tutta Italia. Nonostante il nostro sit-in fosse stato annunciato per tempo e regolarmente autorizzato dalla Questura, durante il sit-in fummo raggiunti da un Assistente della Polizia di Stato che mi ha chiesto i documenti mentre parlavo al megafono. Mai successo prima. Ma ci rendiamo conto? Nonostante tutte le garanzie che la Carta costituzionale prevede sul diritto di manifestare, noi, che rappresentiamo in piazza i problemi di chi lavora 24 ore al giorno in mezzo ai delinquenti ed ai criminali, in una manifestazione preventivamente autorizzata, fummo intimiditi in questa maniera. I fatti, anzi, i crimini che avvengono in carcere ad Avellino quasi ogni giorno dimostrano che avevamo ed abbiamo ragione a protestare, eccome!, nonostante qualcuno aveva pensato di intimidirci mentre chiedevamo ordine e sicurezza in carcere”.