Napoli, atto vandalico alla futura sede Emergency di Ponticelli: mesi di ritardo – di Alessandro Bottone

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NAPOLI – Quando qualche mese fa si diffuse la notizia che a Ponticelli – popoloso quartiere ad Est di Napoli – sarebbe stata aperta una sede Emergency, furono in tanti a chiedersi la necessità. 

Era l’aprile 2013 quando il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris dichiarò che i lavori nella sede di Emergency a Ponticelli erano stati ultimati. Erano necessari, però, passaggi burocratici per completare l’intesa tra il Comune di Napoli, l’Asl e l’onlus per avviare le attività della struttura, nella quale avrebbero lavorato anche tre medici oltre ai volontari. 

Soddisfazione fu espressa da entrambe le parti. De Magistris aveva manifestato il gradimento di essere riuscito ad attivare un nuovo servizio per i cittadini della città, soprattutto per Ponticelli con un bacino di oltre 75mila abitanti. Anche l’associazione umanitaria aveva espresso tutta la volontà di operare sul territorio. ”Il poliambulatorio ha una valenza sociale. Ponticelli non è certo uno dei quartieri più facili della città. Seguiamo questo percorso e andiamo di corsa per dare risposte”, aveva dichiarato Gino Strada, uno dei fondatori della onlus italiana nata dieci anni fa.

Parole che però oggi non valgono più. Lo scorso dicembre la sede – sita a Ponticelli in viale Luca Pacioli, nei pressi del parco “Fratelli De Filippo” –  è stata distrutta dal un vile atto vandalico ad opera di ignoti. La struttura, di proprietà del Comune partenopeo, è di circa 700mq. Il 19 Dicembre degli sconosciuti si sono introdotti nella sede e l’hanno devastata. Prima hanno praticato un grande varco (diametro di oltre un metro) nella muratura per poter entrare e, dopo aver cosparso del liquido infiammabile, hanno appiccato il fuoco. E’ stato questo a distruggere l’infrastruttura comunale e a renderla impraticabile. “È andato tutto distrutto: carte, suppellettili, mobili. I vetri delle finestre sfondati, le pareti annerite, con la puzza di bruciato che si avverte ancora distintamente”, testimonia il Corriere del Mezzogiorno che fornisce anche delle fotografie (http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/fotogallery/campania/2014/02/ospedale_ponticelli/ecco-come-hanno-agito-talebani-ponticelli-2224072496485.shtml). E’ la stessa testata a sostenere che probabilmente gli stessi vandali sono tornati la notte, per appiccare un nuovo rogo.

La notizia sta rimbalzando sui giornali negli ultimi giorni visto che sono passate già diverse settimane ed ancora non sono stati avviati lavori. “Ci vorranno almeno tre o quattro mesi” dice Andrea Belardinelli, responsabile dell’attuazione del progetto Emergency in Italia, che aggiunge, quasi infastidido: “vogliamo curare le persone, a chi diamo fastidio?”.
De Magistris risponde al ‘ritardo’ con un messaggio sulla sua pagina Facebook:“Il progetto di un poliambulatorio di Emergency a Ponticelli, nella nostra città, non subirà alcun rallentamento, perchè gli attacchi intimidatori non ci faranno retrocedere di un millimetro. Realizzeremo questo progetto perchè ci abbiamo creduto fin dall’inizio e ci crediamo soprattutto adesso. Abbiamo, nei mesi scorsi, promosso una collaborazione istituzionale con Regione e Asl per l’approvazione e l’esecuzione di questa struttura, oggi dobbiamo solo aggiornare la convenzione con l’ong in riferimento ad alcuni aspetti tecnici. Rassicuro Emergency e i cittadini: nessun passo indietro”.

Secondo alcune analisi la struttura accoglierà un numero di utenti che va da 100mila a 150mila, interessando non solo gli abitanti del quartiere napoletano ma anche di quartieri e comuni adiacenti. Non solo immigrati e indigenti, dunque.