ROMA – Continua il travaglio di Sinistra Ecologia Libertà. Gli ultimi giorni sono stati certamente i più difficili nella giovane vita del soggetto politico nato all’indomani della sconfitta storica subita dall’allora Sinistra Arcobaleno.
Il voto sul Decreto Irpef ha generato un vero e proprio terremoto: prima la spaccatura nell’assemblea del gruppo parlamentare di Sel, poi il voto compatto sul sì al decreto, infine lo strappo di Migliore, Fava ed altri pezzi importanti del partito. Mercoledì Sel terrà la propria direzione nazionale, un momento decisivo nel quale fare il quadro della situazione e cercare di uscire dalle secche di una situazione che si fa via via più complicata. Vendola ha già fatto sapere che si presenterà alla direzione del partito mettendo a disposizione il suo mandato di presidente del partito.
Nei giorni scorsi Vendola non aveva nascosto tutta la sua amrezza: “Per Sel è il giorno più difficile, la nostra comunità è ferita“. La fibrillazione nel partito è al massimo, in molti luoghi si stanno tenendo assemblee territoriali che potrebbero giocare un ruolo importante nelle scelte di “posizionamento” dei parlamentari.
Nei giorni scorsi qualcuno si era già spinto a chiedere le dimissioni di Vendola, compresa la direttrice de Il Manifesto Norma Ruggeri. A riguardo Vendola era già stato chiaro: “Il mio mandato è sempre a disposizione. Sono stati dieci anni bellissimi e durissimi. Sono dimissionario, tutti ci presentiamo dimissionari alla direzione di mercoledì. E voglio che la discussione fra la mia presidenza e gli organismi dirigenti siano separate. Nessuno pensi che mi copro con il gruppo dirigente. Ma sia chiaro, in nessun caso lascio Sel. Io sono qua“. In effetti tutto il gruppo dirigente si presenterà dimissionario, compreso il coordinatore nazionale Nicola Fratoianni.
Lo stesso Fratoianni, in un’intervista rilasciata all’Unità, ha sottolineato come il tema del rapporto con il PD abbia “influenzato” pesantamente la scelta di alcuni parlamentari di lasciare Sel: “Ci siamo divisi sul sostegno al governo Renzi, è inutile girarci intorno. I compagni che se ne vanno fanno una scelta legittima ma sbagliata: è la scelta dell’omologazione. Noi invece pensiamo che oggi la sinistra sia più utile se resta autonoma, se incalza, interloquisce, e non si rinchiude“. Inoltre con Migliore ” c’era un giudizio diverso sul governo e sul Pd. La vicenda del decreto Irpef è stata caricata di un enorme significato, con uno stillicidio di annunci di scissione per settimane. Vendola ha posto il tema del raccordo tra partito e gruppi parlamentari, ma c’era la disponibilità a confermare Migliore nel ruolo di capogruppo. Il suo non è un tradimento, ma una scelta legittima che considero profondamente sbagliata“.
Infine Fratoianni spezza una lancia a favore di Vendola: “Un ciclo si è chiuso a febbraio 2013, con la sconfitta alle politiche. Ma Nichi non si discute, lui è un punto di riferimento fondamentale, nessuno può attribuirgli responsabilità per la scissione“.
Mercoledì dunque si deciderà il destino di Sel. Una discussione che non potrà non tener conto delle passioni, delle aspettative, dei dolori e delle speranze di un’intera comunità di militanti, di uomini e donne, che ancora una volta si trovano ad essere frastornati e disorientati.