Yara, assassino incastrato dal Dna: ma l’identità resta un mistero

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BERGAMO – Sembra un caso maledetto quello di Yara Gambirasio, la ragazzina di Brembate di Sopra uccisa a tredici anni nel novembre del 2010. 

Nelle ultime ore si è avuta una svolta nelle indagini. Una svolta seria, ma incompleta. L’assassino è stato infatti incastrato dalla prova del Dna. Si tratta del figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno, uomo morto nel ’99 a poco più di sessant’anni. Per analizzare la compatibilità del Dna di quest’ultimo con una traccia di sangue ritrovata sul corpo di Yara (l’assassino si era ferito con un coltellino), si è reso quindi necessario riesumare il cadavere. E i risultati dei test, condotti dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo ed è stato consegnato nei giorni scorsi al pm bergamasco Letizia Ruggeri, titolare dell’inchiesta sull’omicidio di Yara, parlano chiaro. La percentuale che il sangue sia di proprietà del figlio dell’autista sono del 99,99999987 per cento. 

Ora, però, si pone un altro problema, quello di risalire appunto all’identità di “Ignoto 1”. Guerinoni, negli anni Sessanta, aveva avuto una relazione extracoiugale con una donna della Val Seriana, che ora va rintracciata per risalire al figlio che, questo è l’unico dato certo, è l’assassino della povera Yara.