Mirko Miceli, difensore della Turris, è stato ospite in studio nel corso di Focus Serie C. Ecco le sue parole sul percorso dei biancoverdi in stagione: “Conosciamo un po’ tutti l’ambiente di Avellino. Mi sento con diversi ragazzi, come Pane e Tito, con cui ho un rapporto di amicizia. Parliamo di quello che succede”.
Sul momento dell’US Avellino: “Su quello che accade nello spogliatoio non saprei. In generale credo che cambiare ogni anno non faccia bene. Si è cambiato l’anno dopo che facemmo noi i playoff, raggiungemmo un grande risultato e cambiarono volto alla squadra. Per questa stagione pure hanno cambiato tanti giocatori. Direi che hanno pagato anche il post-gara col Foggia, che si sono portati dietro nel ritiro che hanno fatto ad Avellino. Ho un bellissimo rapporto con Taurino, ho condiviso con lui l’esperienza a Francavilla Fontana. Ci sentivamo spesso anche nella scorsa estate e mi parlava di un ambiente, non dico “malato”, però difficile”.
Sul buon lavoro di Catanzaro e Ternana: “La società, a partire dal presidente D’Agostino, è formata da persone serie e perbene. Hanno tanta disponibilità economica. Non so se questi risultati sono frutto, magari di ragionare, sullo spendo e vinco. – ha aggiunto Miceli – Non sempre è così. Secondo me programmare, come ha fatto il Catanzaro negli anni, come ha fatto la Ternana in precedenza, porta poi a raggiungere risultati a lungo termine”.
Sulla sua esperienza alla Turris: “Sicuramente c’è stata un po’ di confusione generale dall’inizio dell’anno. I quattro allenatori in una stagione sono la prova. In attacco abbiamo Maniero, Giannone, Leonetti e il giovane Longo. A gennaio ho trovato un gruppo sano ed è stato bravo anche il mister (Fontana, ndr) a compattarci. L’infortunio di Leonetti ci porta ad una grossa perdita. È un giocatore di qualità, con fame. Merita categorie superiori, ma l’infortunio purtroppo fa parte del gioco”.