Riportiamo e pubblichiamo una nota stampa inviata dall’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento.Non è fantascienza, ma pura realtà. Da tempo, infatti, gli ortopedici dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento partecipavano ad incontri sulle nuove metodiche e tecnologie; poi finalmente lo scorso anno, grazie soprattutto ai “Fatebenefratelli”, e al supporto delle Direzioni “Amministrativa e Sanitaria”, si è concretizzato il progetto che prevede l’uso nella sala operatoria del computer prima e del braccio robotico successivamente.
Il primo traguardo è stato raggiunto: due pazienti, con le caratteristiche idonee sono stati sottoposti ad un intervento di protesi di ginocchio computer assistita.
I chirurghi, infatti, sono stati affiancati nel loro lavoro da un computer che ne ha seguito il percorso. Ciò non significa che la macchina ha sostituito l’uomo, ma che la macchina è entrata in sintonia con l’uomo e con il paziente, aiutando e facilitando il chirurgo nelle scelte.
Il sistema utilizzato, di ultima tecnologia si chiama iASSIST della Zimmer Biomet. Mediante tecnologia bluetooth vengono connessi computer e paziente avvalendosi di pods monouso sterili.
Il chirurgo invia i dati del paziente al computer che li analizza consentendo l’interazione uomo – macchina. L’esperienza, sicuramente importante, ha risvolti pratici notevoli: tagli ossei sempre più perfetti, minori perdite ematiche, migliore allineamento del ginocchio.
Tutto questo si traduce in una compliance favorevole per il paziente nella certezza, per il chirurgo di aver effettuato un lavoro di grande precisione.
Gli interventi sono stati effettuati dalla giovane equipe ortopedica del Fatebenefratelli di Benevento composta dai dottori: S. Cacciapuoti , R. Franzese, coadiuvati dal Primario S. D’Auria e dalla anestesista M. Colella.
Ancora una volta la lungimiranza degli amministratori ha consentito all’Ospedale Sacro Cuore di Gesù FBF, di essere all’avanguardia confermandosi un punto di riferimento importante per la qualità delle prestazioni garantite ai pazienti.
Si spera ora – ha dichiarato il primario Salvatore D’Auria – di poter realizzare quanto prima anche il secondo obiettivo assai prestigioso: l’utilizzo del braccio robotico.