COSENZA – Non si sa se è un record, ma l’oltre 50% dei comuni sciolti nel 2013 per mafia (9 su sedici) si trovano in Calabria. Sono una cifra che fa pensare e discutere al Sud Italia. E’ un segno inequivocabile che in Calabria, come in tutte le altre regioni del Meridione d’Italia, la malavita continua a vivere di connivenza con le pubbliche amministrazioni. Il tutto emerge dal report di LegAutonomie Calabria sulle intimidazioni agli amministratori locali presentato alla presenza del viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico. Dal 1991 ad oggi, secondo quanto emerge dallo studio, un comune calabrese su dieci (12,5%) è stato interessato da almeno uno scioglimento per mafia, con punte elevatissime in provincia di Reggio (32%) e di Vibo (24%).
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