Risuona come un’eco da Nord a Sud, da Est a Ovest del nostro Paese e si leva unanime la partecipazione del popolo… di Facebook. Il passaparola è diventato inarrestabile, il fenomeno dilagante, tanto che, soprattutto nelle ultime settimane, spuntano come funghi sul popolare social network le pagine dedicate alla nuova geniale trovata del mondo di Facebook e il numero degli iscritti cresce a dismisura giorno dopo giorno.
Il web impazza ormai al suono di “Sei di…se”, un semplice gioco delle città diventato, in men che non si dica, il nuovo tormentone delle bacheche Facebook. Bastano una buona dose di memoria, tanta fantasia, un cuore grande da contenere gioie e dolori della propria terra e una modesta conoscenza dei luoghi d’origine a completare la frase di rito del gioco “Sei di…se”. Citando, infatti, situazioni e usanze tipicamente locali, giocando con i dialetti e le antiche filastrocche, rievocando i personaggi caratteristici e rispolverando le foto di anni lontani, i post, che inondano i gruppi social, restituiscono un virtuale affresco di storie, aneddoti e ricordi, sfocati e non, delle nostre città.
Questa pura e semplice rievocazione, iniziata con un gioco in apparenza banale, in realtà, contribuisce a rendere viva la memoria di un passato lontano che solo il ricordo, perpetuato attraverso ogni singolo post, può riportare in vita. Restituisce frammenti di vita quotidiana, ripristina dolci e amare immagini e dà voce, inoltre, al disagio di chi al suo paesello non ci vuole più stare o al rimpianto di chi non è più potuto ritornare. Ed è così che la nuova contagiosa condivisione virtuale supera ogni barriera fisica e materiale per perdersi nei meandri di una memoria collettiva che si esprime attraverso il web. Ma questo trascinante tormentone del momento quanto ancora è destinato a resistere? Chissà, forse ben presto anch’esso, come ogni moda che si rispetti, lascerà dietro di sé solo il ricordo della novità.