Il Tribunale di Avellino ha emesso la sentenza nei confronti di una giovane avellinese, finita sotto processo poiché eludeva la possibilità all’ex marito di vedere la figlia minorenne; in tal modo, venendo meno a quella che era stata la sentenza del giudice.
Le condizioni stabilite in fase processuale, in merito alla bambina nata dal matrimonio con l’ex, non erano state rispettate, in quanto, pur essendo stato affidato il mantenimento e la custodia alla madre, al padre era concesso il diritto di trascorrere tempo con la figlia in giorni stabiliti.
L’ordinanza teneva conto del clima poco pacifico presente tra i due coniugi, che non consentiva alcun tipo di collaborazione; una separazione giudiziale.
Già due le querele, poiché la donna aveva assunto un atteggiamento sempre più aggressivo, anche davanti alla bambina, un rapporto fatto di continue molestie verbali, offese anche attraverso messaggi.
Pertanto, è stata affermata la penale responsabilità della madre per il delitto in contestazione, stante la sua consapevole volontà di non eseguire quanto stabilito in sede giudiziale circa il diritto di visita del padre di sua figlia, e, valutati gli elementi, riconosciute le attenuanti generiche perché – in seguito – l’imputata ha di nuovo consentito al padre l’esercizio del suddetto diritto, il giudice l’ha condannata al pagamento di 500 euro di multa, oltre al pagamento delle spese processuali. L’imputata è stata altresì condannata al risarcimento dei danni morali, da liquidare in separata sede, pari a mille euro.